DIRITTO ALLO STUDIO, DOVERE DI FINANZIARLO

Formazione: sostegno alla creatività come nuova frontiera? Quale formazione sarà necessaria in futuro, come sostenere i migliori di ogni disciplina evitando la loro fuga all’estero?

I tagli di Stato all’Università italiana negli ultimi 5 anni sono pari ad un miliardo e mezzo di euro.

L’indispensabile collegamento tra Università e Ministero dei Beni Culturali, cioè l’indispensabile collegamento tra ricerca nelle facoltà di architettura, ingegneria e lettere/storia dell’arte e il Ministero, a supporto delle nuove frontiere della catalogazione, studio e restauro sia dei monumenti che di quadri e oggetti di ogni tipo. Come succede nelle facoltà di Medicina dove gli studenti di medicina possono fare i volontari in ospedale e dove gli specializzandi già lavorano percependo qualcosa.

Se anche il MIBAC creasse delle sinergie del genere si ringiovanirebbe moltissimo e darebbe subito possibilità agli studenti di fare pratica mentre il Ministero ne avrebbe un indubbio vantaggio economico. L’università italiana è sempre meno strutturata per formare adeguatamente i suoi studenti, per garantire l’ accesso ai meno abbienti tramite le borse di studio offerte dallo Stato, per saper selezionare e trattenere i migliori studenti e garantire cosi il naturale ricambio generazionale di accademici di qualità. Oggi gli insegnati in carica italiani sono in percentuale i più vecchi di Europa. I problemi risalgono alla riforma universitaria del 1980 e poi all’invenzione delle lauree brevi che di fatto ha diminuito il valore delle lauree in Italia. In ultimo la riforma del 2011 ha provato a ripristinare il vecchio ordinamento ed a introdurre norme più rigide nei concorsi per evitare le baronie e soprattutto contrastare la parentopoli universitaria,  ma pare che a norme più rigide non abbia corrisposto il ricercato successo. Il taglio dell’ultimo Ministro ai fondi destinati all’università (circa 1 miliardo di euro con misura inserita nella spending review significa che 145.000 studenti dell’ultimo anno accademico dei 180.000 ritenuti idonei non riceveranno le promesse borse di studio. Il fondo nazionale per le borse di studio e stato tagliato del 95 per cento (dati forniti dall’Unione degli universitari). Paesi come Francia o Germania investono nel diritto allo studio miliardi di euro mentre l’Italia nel 2013 arriverà a spendere solo 12 milioni.

Leave a Reply